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“Chi è un Èssere Spirituale? Di Maria Caterina Ranieri

Viviamo in Tempi in cui la Spiritualità sembra essere il perno centrante della nostra Vita, se ne parla in ogni ambito… Spiritualità, insi...

martedì 8 novembre 2016

Aspartame ieri, AminoSweet oggi

©http://dierbainerba.blogspot.it – Maria Caterina Ranieri – all rights reserved ॐ
Salve internauti, vi ricordate l'Aspartame e tutti i suoi effetti collaterali documentati scientificamente, ma spudoratamente negati? 

Ebbene, non lo hanno tolto dal commercio...gli hanno semplicemente...cambiato nome! Incredibile vero?

Storie di ordinaria follia, quella delle lobbies implicate e del potere che ostenta il dio denaro, peccato non riflettere sul fatto che il potere di acquisto e sempre in mano a noi consumatori, sempre che non ci facciamo raggirare dagli spot pubblicitari e sempre se ci INFORMIAMO...eh già, lo sanno tutti che l'informazione è POTERE e allora, INFORMIAMOCI!


Di seguito vi rigiro degli articoli, a mio avviso, molto completi e affidabili, ma il web ne è stracolmo, navigate internauti, chi cerca trova! 

(Articolo a cura di Mark Gold mgold@holisticmed.com tratto da «Leva di Archimede» www.laleva.cc linkato sul sito disinformazione.it)

L'aspartame non è stato approvato per l'utilizzo negli alimenti fino al 1981. Per oltre otto anni la FDA (Food and Drug Administration - Amministrazione degli Alimenti e dei Medicinali) ha rifiutato di approvare l'uso dell'aspartame a causa delle convulsioni e dei tumori al cervello che
questa sostanza ha provocato negli animali da laboratorio.

L'FDA ha continuato a rifiutare di approvarlo fino a che il presidente Reagan non prendesse la carica (era molto amico della G. D. Searle - adesso Monsanto) e licenziasse il commissario della FDA che aveva negato l'approvazione dell'aspartame. Successivamente, il Dott. Arthur Hull Hayes fu nominato commissario. Ma la forte opposizione per l'approvazione di questa sostanza continuava a tal punto che venne nominata una Commissione Investigativa. Il responso della Commissione recitava così: "non approvare l' aspartame".
Tuttavia il Dott. Hayes passò sopra la decisione della commissione e approvò ugualmente l'aspartame.
Poco tempo dopo aver approvato l'utilizzo dell'aspartame anche nelle bevande gassate, il commissario Arthur Hull Hayes, firmò un contratto di collaborazione con l'agenzia delle pubbliche relazioni della G.D. Searle.
 
Danni a lungo termine
L'aspartame causa danni "lenti e silenziosi" in tutte quelle persone che sono così sfortunate da non avere reazioni immediate e che non hanno quindi un motivo per evitarlo. Potrebbero volerci una, cinque, dieci, quarant'anni, ma alla lunga si manifesteranno gravi problemi (alcuni reversibili e altri no) per tutte quelle persone che ne fanno uso abituale.
METANOLO (alcool metilico/veleno) (contenuto nell'aspartame almeno al 10%).
Il metanolo è un veleno mortale. Alcune persone ricorderanno che il metanolo causò la morte e la cecità di molti consumatori di vino qualche anno fa. Il metanolo viene liberato gradualmente nel piccolo intestino quando il gruppo metilico dell'aspartame incontra l'enzima chimotripsina.
L'assorbimento di metanolo nel corpo è accelerato considerevolmente quando viene ingerito metanolo libero. Il metanolo libero si forma nell'aspartame quando viene riscaldato oltre i 30° C. Questo avviene quando un prodotto contenente aspartame viene immagazzinato e conservato impropriamente o quando viene riscaldato (per esempio, come componente di un qualsiasi prodotto alimentare).
All'interno del corpo il metanolo si trasforma in acido formico ed in formaldeide. La formaldeide è una neurotossina mortale. Una valutazione dell'EPA (Enviromental Protection Agency - Agenzia per la protezione ambientale - USA) sul metanolo dichiara che il metanolo "viene considerato un veleno ad accumulo, grazie al bassissimo tasso di escrezione una volta assorbito. Nel corpo, il metanolo viene ossidato in formaldeide ed in acido formico; entrambi questi metaboliti sono tossici." I ricercatori dell'EPA raccomandano un limite massimo di consumo di 7,8 mg al giorno. Un litro di bevanda dolcificata con aspartame contiene circa 56 mg di metanolo. I consumatori abituali di prodotti contenenti aspartame consumano fino a 250
mg di metanolo al giorno, 32 volte il limite massimo suggerito dall' EPA.

I problemi da avvelenamento di metanolo maggiormente conosciuti sono i problemi relativi alla vista. La formaldeide è un agente cancerogeno ben conosciuto e causa danni alla retina, interferisce con la riproduzione del DNA e causa difetti di nascita. Data la mancanza di alcuni enzimi chiave, gli esseri umani sono molto più sensibili agli effetti tossici del metanolo rispetto agli animali. Di conseguenza, le prove sull'aspartame e sul metanolo fatte a spese degli animali da laboratorio non riflettono correttamente il pericolo per gli esseri umani. Come precisato dal Dott Woodrow C. Monte, direttore del laboratorio di Scienza degli Alimenti e della Nutrizione dell'Università di Stato dell'Arizona, "non ci sono studi effettuati sugli umani o sui mammiferi per valutare possibili effetti mutageni, teratogenici, o cancerogeni causati dall'assunzione cronica dell'alcool metilico. "
E' stato precisato che i succhi di frutta e le bevande alcoliche contengono piccole quantità di metanolo. E' importante però ricordare che il metanolo contenuto nei prodotti naturali non compare mai da solo. In ogni caso, l'etanolo è presente, solitamente in quantità superiore a quella del metanolo. L'etanolo è un antidoto naturale per la tossicità del metanolo
negli esseri umani. Le truppe americane durante la guerra del golfo furono dissetate con grandi quantità di bevande dolcificate con aspartame che erano state riscaldate oltre i 30° C dal sole dell'Arabia Saudita. Molti di loro tornarono a casa con numerosi disturbi simili a quelli riscontrati nelle persone avvelenate chimicamente dalla formaldeide. Il metanolo libero nelle
bevande può essere stato uno dei fattori che hanno contribuito alla manifestazione di questi disturbi. Altri prodotti della scomposizione dell'aspartame come la dichetopiperazina (DKP), possono essere stati un'altro fattore scatenante.
In un atto del 1993 che può essere descritto soltanto come "incosciente", l'FDA approvò l'aspartame come ingrediente in numerosi prodotti alimentari che possono venire riscaldati al di sopra dei 30° C.
Cosa ancora più grave, il 27 giugno 1996, senza un pubblico avviso, l'FDA ha rimosso tutte le limitazioni riguardanti l'impiego dell'aspartame permettendo così il suo utilizzo in tutto, compresi gli alimenti che vengono riscaldati o cotti.
La verità circa la tossicità dell'aspartame è molto lontana e diversa da quello che la NutraSweet Company divulga e vuole far credere al pubblico. Nel febbraio del 1994, il DHHS (Department of Health and Human Services - dipartimento della salute e dei servizi umani) degli Stati Uniti ha reso pubblico l'elenco degli effetti collaterali segnalati alla FDA (DHHS 1994).
L'aspartame ha rappresentato più del 75% di tutti gli effetti collaterali segnalati all'ARMS (Adverse Reaction Monitoring System - Sistema di Controllo degli Effetti Collaterali) della FDA.

La stessa FDA ammette che soltanto L'UN PER CENTO di coloro che hanno dei problemi relativi alla consumazione di quello che mangiano lo comunica all'amministrazione. Questo vuol dire che i 10.000 reclami ricevuti potrebbero in realtà quantificarsi intorno al milione. Tuttavia, l'FDA ha un grosso problema nel conservare e rispondere ai reclami che gli pervengono (non hanno mai risposto alla lettera raccomandata normalmente dal WEBMASTER di questo sito internet... una delle principali vittime!) e inoltre tendono a scoraggiare qualsiasi forma di protesta. La questione è che la MAGGIOR PARTE delle vittime non hanno nessun indizio o informazione sul fatto che possa essere l'aspartame la causa di molti dei loro problemi! Molte delle reazioni fisiologiche causate dall'aspartame sono pericolosissime e vanno fino alle convulsioni e la morte.

Queste sono le reazioni e gli effetti collaterali:
- dolori addominali
- a
ttacchi d'ansia
-
artrite
-
asma
-
reazioni asmatiche
-
rigonfiamento, edema (ritenzione dei liquidi)
-
problemi riguardanti il livello dello zucchero presente nel sangue (Ipoglicemia o Iperglicemia)
-
cancro al cervello (studi animali effettuati prima dell'approvazione)
-
difficoltà respiratorie
-
bruciore degli occhi e della gola
-
bruciore nell'urinare
-
difficoltà del pensiero logico
-
dolore alla cassa toracica
-
tosse cronica
-
affaticamento cronico
-
stato confusionale
-
morte
-
depressione
-
diarrea
-
capogiri
-
eccessiva sete o fame
-
affaticamento
-
distorsione della realtà
-
arrossamento del viso
-
perdita dei capelli (calvizie) oppure assottigliamento dei capelli
-
mal di testa/emicrania, capogiri
-
perdita della capacità uditiva
-
palpitazioni
-
orticaria
-
ipertensione (pressione alta)
-
impotenza e altri problemi sessuali
-
scarsa concentrazione
-
predisposizione alle infezioni
-
insonnia
-
irritabilità
-
pruriti
-
dolore delle giunture
-
laringite
-
annebbiamento del pensiero
-
accentuato cambio della personalità
-
perdita della memoria
-
problemi e cambio del ciclo mestruale
-
spasmi muscolari
-
nausea e vomito
-
formicolio e intorpidimento delle estremità
-
reazioni allergiche e simili
-
attacchi di panico
-
fobie
-
riduzione della memoria
-
aumento del battito cardiaco
-
reazioni cutanee
-
convulsioni
-
difficoltà di pronuncia
-
dolori nel deglutire
-
tachicardia
-
tremori
-
Tinnitus
-
Vertigini
-
perdita della vista
-
aumento di peso

L'aspartame peggiora o imita i sintomi delle seguenti malattie:
- Fibromialgia
-
Artrite
-
Sclerosi multipla
-
Morbo di Parkinson
-
Lupus
-
Sensibilizzazione verso molti agenti chimici
-
Diabete e complicazioni diabetiche
-
Epilessia
-
Morbo di Alzheimer
-
Difetti di nascita
-
Sindrome da affaticamento cronico
-
Linfoma
-
Malattia di Lyme
-
Problemi di concentrazione
-
Attacchi di panico
-
Depressione e altri problemi psicologici
  [...] (fonte:
sito disinformazione.it)

Aspartame, dolcificante E951
(fonte: sito: http://www.minerva.unito.it/Chimica&Industria/Dizionario/Supplementi02/AdditiviAlimentari/SchedaE951.htm)

Formula bruta: C14H18N2O5 Sinonimi
1Aspartame; 
Equal; 
L-alpha-aspartyl-L-phenylalanine-methylester; 
L-Aspartyl-L-phenylalanine methyl ester; 
L-Phenylalanine, N-L-alpha-aspartyl-, 1-methyl ester; 
Nutrasweet;


L'aspartame è uno degli additivi alimentari più contestati per la sua possibile pericolosità, a breve e a lunga scadenza. In seguito a forti assunzioni, ad esempio con bevande gassate 'dietetiche', sono stati riscontrati sintomi simili a quelli dei postumi di una sonora sbornia.


Invece, sui possibili effetti a lungo termine c'è poco da scherzare, dato che si parla di incidenza epidemiologica di malattie quali la sclerosi a placche e il lupus sistemico. Uno studio estremamente accurato dell'Istituto Ramazzini di Bologna è stato reso noto il 14 luglio 2005. 

Nel comunicato stampa si legge: "Sulla base di questi risultati viene dimostrato per la prima volta che, sperimentalmente, l’aspartame è un agente cancerogeno, in grado di indurre linfomi e leucemie nei ratti femmina, anche a dosi ammesse per l’alimentazione umana".

Il 15 luglio 2005 il Ministro della Salute, Francesco Storace, ha assunto una posizione prudenziale: "Le notizie scientifiche legate all'aspartame non sono affatto da sottovalutare. Ho dato disposizione al Consiglio superiore di Sanità (CSS) di occuparsene con immediatezza per adottare, anche alla luce delle valutazioni fornite in materia dai Comitati misti della Fao e dell'Organizzazione mondiale della Sanità, oltre che dal Comitato scientifico per l'alimentazione umana, eventuali iniziative di nostra competenza. Mai come in questi casi, c'è bisogno di certezze, che è necessario assicurarsi nei tempi più rapidi. Ovviamente è fondamentale anche avere elementi che suffraghino la decisione dell'Agenzia europea per la sicurezza alimentare, che sconsiglia misure restrittive. L'Italia ha il diritto-dovere di garantire i consumatori".


Comunicato stampa dell'Istituto Ramazzini
14 luglio 2005


L’aspartame è un dolcificante artificiale consumato nel mondo da centinaia di milioni di persone. E’ utilizzato in oltre 6000 prodotti dietetici, fra i quali bevande, gomma da masticare, dolciumi, caramelle, yogurt, farmaci, in particolare sciroppi e antibiotici per bambini.

E’ stato calcolato che la quantità media di aspartame assunta giornalmente da coloro che ne fanno uso è di circa 2-3 mg/Kg di peso corporeo e, per quanto riguarda bambini e donne in età di gravidanza, ancora di più. La quantità giornaliera di assunzione di aspartame permessa dalle normative vigenti è di 50 e 40 mg/Kg di peso corporeo, rispettivamente negli USA ed l’UE.

Negli anni ’70, prima dell’inizio della commercializzazione dell’aspartame, furono condotti dalle industrie produttrici studi sperimentali di cancerogenicità su ratti e topi. I risultati di questi studi complessivamente non evidenziarono la cancerogenicità dell’aspartame, anche se qualche dubbio fu sollevato da alcuni della comunità scientifica in relazione alla qualità della conduzione degli esperimenti ed al fatto che erano stati rilevati alcuni casi di tumore al cervello tra gli animali trattati con aspartame, e nessuno fra gli animali di controllo.

Per i limiti di questi studi, e soprattutto per la grande espansione che ha avuto nel corso degli anni l’uso dell’aspartame, alla fine degli anni ’90 la Fondazione Europea Ramazzini decise di programmare un esperimento che, per numero complessivo di animali, numero di livelli di dose studiati e conduzione dell’ esperimento secondo le buone pratiche di laboratorio correntemente in uso, consentisse una valutazione adeguata dei potenziali effetti cancerogeni del composto.

Lo studio è stato programmato su 1800 ratti (900 maschi e 900 femmine) della colonia usata da oltre 30 anni nei laboratori della Fondazione. Al fine di simulare un’assunzione giornaliera della popolazione umana pari a 5000, 2500, 500, 100, 20, 4, oppure 0 mg/Kg di peso corporeo, l’aspartame è stato aggiunto alla dieta standard nelle quantità dovute. Il trattamento degli animali è iniziato all’età di otto settimane ed è durato fino alla loro morte spontanea. Di ogni animale deceduto è stata fatta un’autopsia completa ed effettuata una valutazione istopatologica di tutti gli organi e tessuti prelevati, per un totale di oltre 30.000 preparati esaminati al microscopio.

I primi risultati dello studio hanno evidenziato che:

1) l’aspartame induce un aumento dose-correlato, statisticamente significativo, dell’incidenza di linfomi e leucemie nelle femmine. Tale aumento statisticamente significativo è stato osservato anche alla dose di 20 mg/Kg di peso corporeo, una dose inferiore a quella ammessa per l’uomo dalla normativa vigente (50-40 mg/Kg di peso corporeo);

2) l’aggiunta di aspartame al cibo induce una diminuzione dell’assunzione di cibo correlata con la dose del composto, senza però determinare una differenza del peso corporeo tra gli animali trattati e non trattati.

Sulla base di questi risultati viene dimostrato per la prima volta che, sperimentalmente, l’aspartame è un agente cancerogeno, in grado di indurre linfomi e leucemie nei ratti femmina, anche a dosi ammesse per l’alimentazione umana. I dati inoltre dimostrano che l’integrazione della dieta con aspartame non induce alcuna modificazione dell’andamento del peso corporeo degli animali trattati rispetto ai non trattati.

Considerando il fatto che i risultati dei saggi sperimentali condotti sui roditori, topi e ratti, sono altamente predittivi dei rischi cancerogeni per l’uomo, come riconosciuto dall’Agenzia Internazionale di Ricerca sul Cancro (IARC) dell’Organizzazione mondiale della Sanità, i risultati di questo studio impongono, da parte degli organi preposti, un urgente riesame dei livelli di assunzione permissibili dell’aspartame, al fine di meglio proteggere la salute pubblica, soprattutto quella dei bambini.
Ulteriori materiali riferiti all'aspartame:
Aspartame, dolcificante E951: il metabolismo

RAPPORT de l’Agence française de Sécurité Sanitaire des Aliments sur la question d’un éventuel lien entre exposition à l’aspartame et tumeurs du cerveau
Il Rapporto dei ricercatori francesi presenta la seguente formula, che chiarisce quali siano i componenti dell'aspartame:


Si tratta dell'estere metilico di un dipeptide, derivato da tre componenti distinti: acido aspartico, fenilanina e alcool metilico (o metanolo).
Il Rapporto sottolinea che l'aspartame è abbastanza stabile in ambiente secco, ma in ambiente umido degrada rapidamente a dichetopiperazina, il che lo rende inutilizzabile nei processi cottura. Questa affermazione è importante, perché l'aspartame è presente in prodotti da forno.
Nel metabolismo umano l'aspartame si può convertire in un derivato della dichetopiperazina, ma in massima parte si scinde nel tratto gastro-intestinale in metanolo, acido aspartico e fenilalanina., secondo il seguente schema:

Il destino metabolico dei tre composti è diverso:
"L'acido aspartico è eliminato principalmente per via polmonare sotto forma di CO2; gran parte della fenilalanina entra a far parte del processo di sintesi delle proteine, il resto è escreto come CO2.
L'alcool metilico, che corrisponde in peso a circa il 10% dell'aspartame è metabolizzato in formaldeide, acido formico e CO2. Un litro di bevanda senza zucchero contenente aspartame produce nell'organismo umano circa 48 mg di metanolo, mentre un litro di succo di frutta o di verdure contiene da 200 a 280 mg di metanolo. Questo indica che le quantità di metanolo apportate dall'aspartame come additivo alimentare sono inferiori a quelle apportate da certi alimenti naturali.
    Nell'uomo è richiesta l'ingestione di metanolo in dosi di 200-500 mg di peso corporeo perché si induca una accumulazione di formiati nel sangue con effetti tossici sulla visione e sul sistema nervoso centrale: queste dosi sono più di cento volte superiori alla dose massima di metanolo apportato dall'aspartame". 
A questo punto i ricercatori francesi scrivono: "Questi dati rendono relativa l'importanza (relativisent) degli effetti tossici potenziali dei metaboliti del metanolo (formaldeide e acido formico) in seguito ad esposizione ad aspartame". Il termine relativisent non tranquillizza affatto.

Aspartame e Sostituti naturali (Stevia)

(Testo tratto dal sito: http://www.disinformazione.it)

Che l'aspartame sia un edulcorante (dolcificante) insicuro è da diverso tempo un dato di fatto.

E' anche un dato di fatto che però questo tipo di dolcificante, si adatta a particolari situazioni ed esigenze a cui i più comuni dolcificanti naturali, non possono competere.
Quale sono i Pro di un dolcificante come l'aspartame rispetto ad altri dolcificanti?
Essenzialmente Due :
- Basso potere calorico (essendo circa 200 volte più dolce del saccarosio) ne viene impiegato a quantità bassissima.
- Non innalza la glicemia (adatto a pazienti diabetici)

Faccio notare, che è molto di moda inserire aspartame in prodotti light, o diet, appunto per le due cause esposte pocanzi.
Alzare la glicemia, significa aumentare i livelli di zuccheri nel sangue, il che comporta l'innalzamento dell'insulina per "pareggiare" il suo eccesso, e riportare il tutto a una situazione bilanciata.
E' anche vero che come ben sapranno medici, e sportivi, che il cosiddetto Picco Insulinico, ha come effetto "Collaterale" quello di "Sparare" nutrienti anche negli adipociti, ossia ci fa ingrassare.
Tanto per rimanere in tema, la nota dieta a Zona proposta da Barry Sears, si basa proprio sull'evitare questo picco insulinico.
E' anche noto che in particolari regimi dietetici (Ipocalorici) molto di moda tra gli sportivi, avere l'insulina alta comporta delle conseguenze relativamente "pesanti" per uno sportivo: bloccare la lipolisi (l'uso dei grassi come fonte di energia = dimagrimento) e la produzione seppur minima di Gh endogeno. (Ormone della crescita)
Non dimentichiamo poi gli amici diabetici, che non possono permettersi fisicamente di bilanciare la glicemia producendo insulina propria (Endogena), ma si debbono aiutare con l'insulina fornita dall'esterno con un'iniezione (Esogena).
L'aspartame teoricamente permette di dare un sapore MOLTO GRADEVOLE ai cibi, evitando il surplus calorico e l'innalzamento glicemico.

Per chi è ancora scettico faccio un esempio pratico:
Prendiamo la bevanda più bevuta (e anche più criticata) al mondo : Coca-Cola
Vi sarà noto che ne esistono sostanzialmente due versioni: quella normale, in lattina o bottiglia rossa, e quella dietetica in lattina o bottiglia grigia metallica.
Riporto la tabella Calorica per 100ml (una lattina ne ha 330) per ogni tipo:

Coca Cola Normale:
Valore Energetico: 42 Kcal
Proteine:0 grammi
Carboidrati:10,6 grammi
Grassi:0 grammi

Coca Cola Light:
Valore Energetico: 0,4 Kcal
Proteine:0 grammi
Carboidrati:Assenti
Grassi:0 grammi

Facendo un rapido conto, ossia il valore energetico della Normale, diviso quelle della Light, ossia 42 diviso 0,4 = 105.
Conclusione Pratica ...... bere 105 lattine di Coca Cola light al giorno caloricamente parlando equivale a bere 1 sola lattina di Coca Cola normale al giorno.
Se non ci fossero i GRAVISSIMI effetti collaterali citati all'apertura di questo articolo tutto sommato non sarebbe nemmeno poi tanto male come dolcificante viste le proprietà.
La domanda che qualcuno si starà ponendo : "Ma possibile che non esisti un dolcificante con le stesse (o comunque simili) proprietà, e che sia INNOCUO per la salute ?!??!"
Una possibile risposta è la seguente: STEVIA.


Ma allora esiste un'alternativa? 
Sembrerebbe di sì, leggiamoci insieme quale altra possibilità esiste...

                                                        


Cos'è la Stevia ?  
 (Testo tratto dal sito: http://www.disinformazione.it) 

E' una piccola erbacea arbustiva perenne della famiglia dei crisantemi, nativa delle montagne fra Paraguay e Brasile.
Ha una straordinaria capacità dolcificante: nella sua forma naturale è circa 10/15 volte più dolce del normale zucchero da tavola.
Nella sua forma più comune di polvere bianca, estratta dalle foglie della pianta, arriva ad essere dalle 70 alle 400 volte più dolce dello zucchero, pertanto è il dolcificante naturale più potente.
Una sola fogliolina fresca sprigiona al palato, dopo qualche istante, una fortissima sensazione dolce, e resta alla fine un lieve retrogusto di liquirizia.

Le caratteristiche principali...
- non causa diabete
- non contiene calorie
- non altera il livello di zucchero nel sangue
- non ha tossicità (al contrario dei dolcificanti sintetici)
- non avendo zuccheri non provoca carie e placca dentale
- non contiene ingredienti artificiali
- può essere usata per cucinare

Impieghi medici ipotizzati...
- diabete, obesità, iperattività, pressione alta, ipoglicemia, indigestioni;
- diminuendo l'intossicazione dell'organismo provocata dallo zucchero raffinato, probabilmente giova alla pelle;
- poiché soddisfa la voglia di dolce, quasi sempre mette a tacere la "fame psicologica" di carboidrati (pane, pasta, ecc.) e di dolci;
- fornendo una gradevole soddisfazione primaria (il dolce) è probabile che diminuisca i bisogni compulsivi di fumare e bere alcool.


Ci serve sapere che...
- durante l'essiccazione il peso del prodotto fresco si riduce ad 1/5;
- 15 ml di estratto sono pari a 370 gocce circa; foglie di Stevia
- 15 ml di estratto corrispondono al potere dolcificante di circa 1 kg di zucchero;
- una goccia di estratto di Stevia equivale a circa 3 gr di zucchero;
- 1 cucchiaino da caffè di zucchero pesa circa 2 gr., mentre 1 bustina preconfezionata di zucchero contiene circa 5 grammi ;
- 1 goccia di estratto di Stevia equivale a circa 1,5 cucchiaini di zucchero, e 3 gocce di estratto di Stevia equivalgono quasi ad una bustina di zucchero a CALORIE 0

Gli scettici cominceranno a chiedersi : "Ma funziona davvero ?!??" "Perché allora non si usa?!?"
La prima risposta è molto facile.
Non sarò io a rispondervi, ma la Coca Cola indirettamente risponderà a posto mio, basti pensare che in Giappone viene usato come dolcificante per la Coca Cola Light. (Potrebbero farlo anche da noi non credete ?!?!?!?) 


Chi usa la Stevia e come? 
Nel mondo cosiddetto "incivile" e poco o nulla tecnologico...
La Stevia è conosciuta da molti popoli, oltre che per il suo potere dolcificante, anche per le sue proprietà medicinali ed è stata usata dagli indiani per le sue doti curative per centinaia di anni.
Negli USA e nel mondo civilizzato...
Ne è approvato ufficialmente l'uso in 10 paesi, inclusi Giappone, Paraguay e Brasile.
Negli USA può essere venduta come supplemento dietetico ma non come dolcificante o additivo per cibi.
In Giappone è usata per produrre la Diet Coke.
E' comunque generalmente usata nei soft drinks, nelle chewing-gum, come tavolette dolcificanti, negli sciroppi e nei prodotti farmaceutici.
In Italia e in Europa...
Nel 1999 la Commissione sugli Additivi nei Cibi del WHO (World Healt Organization), e il Comitato Scientifico per gli Alimenti dell'Unione Europea, riesamina i dati disponibili sullo stevioside e decide che non è accettabile come dolcificante.
Successivamente, il 22 febbraio del 2000 la Commissione Europea , seguendo le opinioni del Comitato Scientifico per gli Alimenti - SCF, confermando la precedente decisione del 1999, ha deciso che la Stevia Rebaudiana (pianta ed estratti secchi) non può essere inserita nel mercato comunitario come alimento o come semplice ingrediente.

Chi non vuole la Stevia ? Alcune "ipotesi" 
- Forse perché come pianta spontanea non è brevettabile, e quindi di per sè non è sfruttabile?
- Forse perché se si diffondesse nell'uso domestico al posto dello zucchero raffinato, le potentissime industrie e coltivazioni collegate (coltivazioni di barbabietole e di canna da zucchero, raffinerie, trasporti, ecc.) ne sarebbero tremendamente colpite?
- Forse perché se si diffondesse come dolcificante la lobby chimico-farmaceutica dovrebbe dire addio ai suoi preziosissimi (e quasi tutti dannosi) dolcificanti di sintesi? [...]

(fonte, sito: http://www.minerva.unito.it/Chimica&Industria/Dizionario/Supplementi02/AdditiviAlimentari/SchedaE951.htm)




Ecco una manciata di parole che ci renderà più ricchi in salute, che spero vi spinga ad un consumo più consapevole e che vi inviti a leggere l'inci name (le etichette) della nostra spesa.

Buona lettura miei cari internauti, visitate le Rubriche del blog e se questo vi è piaciuto, condividetelo, la conoscenza va condivisa.

Ringrazio gli autori degli articoli e del tempo prezioso che ci hanno dedicato.

Salute a tutti! 

a cura di Maria Caterina Ranieri

 

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