Com'è nata la Tisana?
Ebbene sì, il nostro grande Ippocrate curava avvalendosi anche dell'aiuto delle Tisane, interessante vero, come spesso, la semplicità sia vincente . . . ma due parole vanno dette su come ottenere il massimo dall'assunzione di questa bevanda:
- l'acqua con cui preparare la tisana e le droghe devono essere di qualità.
- la temperatura di assunzione deve essere molto simile a quella corporea, calda, ma non bollente.
- la tisana si assume sorseggiandola e non buttandola giù tutta d'un fiato, soprattutto se deve agire a livello gengivale o deve lenire infiammazioni della gola, tra l'altro, ogni alimento che entra nella nostra bocca deve sostarvi per qualche minuto, il cervello deve essere informato così da elaborare e attivare tutti quei sistemi che servono per trasformare o utilizzare le sostanze introdotte (pensate ai rimedi omeopatici o agli oligoelementi, tanto per citarne qualcuno).
- l'assunzione della tisana deve essere consapevole, in quell'attimo di cura, dobbiamo assaporare, inalare gli odori che sprigionano da essa, apprezzare la texture con le mucose della bocca . . .
- evitare di correggere il sapore delle erbe, nel nostro intestino abbiamo anche dei recettori del gusto.
- se vogliamo dolcificare la tisana con il miele, accertarsi della sua provenienza biologica e aggiungiamolo quando la temperatura della bevanda si è intiepidita, così facendo, salvaguarderemo il pool enzimatico di questo prezioso alimento.
- la quantità di tisana da preparare deve essere adeguata al consumo che ne dobbiamo fare, evitare di prepararne troppa e di conservarla nei thermos.
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