Un breve preambolo . . . nelle antiche culture, il
Tempo, era scandito dallo scorrer delle stagioni, dai cambiamenti climatici, dai lavori agricoli da effettuarsi di volta in volta e dai cambiamenti che avvenivano nel grande orologio CIELO.
I
Celti (apparsi in Europa nel 900-700 a.C.) erano grandi osservatori della volta celeste, la Luna annunciava sorgendo, il nuovo giorno e l’anno celtico era suddiviso in 62 lune, ogni anno era suddiviso in due stagioni:
estate e
inverno.
L’inverno coincideva con il capodanno celtico che cadeva nella festività di
Samhain del primo Novembre e l’estate iniziava il primo maggio (festa di
Beltaine).
Ma è proprio della festività di
Samhain [si pronuncia “sow-in”], che vi volevo parlare,
Samhain o
Samhuin, in irlandese,
Samonios (lemma gallico) ha come significato
summer’s end = fine dell’estate e
inizio delll’inverno, successivamente trasformato dai popoli anglosassoni in
All Hallow’Eve =
tutti i Santi e
Eve =
vigilia diventando
Halloween letteralmente Vigilia di Ognissanti.
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La notte del 31 Ottobre segnava la fine di un ciclo, il raccolto era concluso, la luce lasciava il passo al buio e tutto sembrava concludersi, si pensava infatti, che in questo periodo di introspezione,
“i confini” tra il visibile e l’invisibile si assottigliassero e che fossero possibili
“Comunicazioni” con altre dimensioni…
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ma si sa, in ogni fine c’è un nuovo inizio e in questo giorno
celtico la rinascita spunterà proprio al sorgere della nuova luna dando il benvenuto al Capodanno celtico, all’inverno e alla nostra festa di Ognissanti. . . perché quindi non approfittare di questo momento particolare per fermarci un attimo e riflettere . . . chissà, qualche notizia ci arriverà!
di Maria Caterina Ranieri
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