Hán Xiāng Zi - 韩湘子 - L'Immortale Taoista
di Maria Caterina Ranieri
Le leggende nell'Antica Cina hanno accompagnato la vita dei cinesi per millenni... moltissime ce ne sono, anche sulle leggendarie figure degli "Immortali Taoisti - 八 仙
Ba
Xian"
Uomini o Donne, che siano stati, erano delle creature che coltivavano con ogni mezzo l'armonia interiore, con gli altri esseri viventi e con l'Universo intero.
Si ritiravano spesso in luoghi ameni, sulle antiche alture amene, là tra le nuvole...
La leggenda vede queste creature compiere gesta sovrumane alcuni
di loro volavano cavalcando draghi alati o gru per raggiungere alla Corte Imperiale
Celeste (in Cielo).
Altri immortali, coloro che vivevano
sulla Terra, si nutrivano di cibi e sostanze alchemiche dense di significato
simbolico, quali i funghi e il cinabro, con queste essi si procuravano le
energie universali taoiste dello Yin e dello Yang.
Han Xiangzi - il Giovane - nato all’inizio del IX secolo
e patrono dei musicisti, era uno dei “Ba Xiān - 八 仙”
Nipote di Han Yu, un importante uomo di
Stato della corte Tang, Han Xiangzi era l’allievo preferito del secondo
Immortale, Lü Dongbin.
Han Xiangzi divenne immortale cadendo
dall’albero che conduceva alla sua dimora quando il suo Maestro, lo condusse a
far visita al re del regno dell’est, da sempre gioioso e spensierato amava
la sua musica, il contatto con la natura e vi passeggiava suonando il liuto incantando
ogni creatura che incontrava con le sue dolci melodie, al suo passaggio crescevano
piante meravigliose… viveva nel suo mondo ideale senza avere, però, alcun senso
pratico e senza considerazione per il denaro che donava a chiunque...
Un giorno, suo zio vista la sua attitudine
a spendere cercò di condurlo alla vita pratica parlandogli di politica ma egli
rispose con queste splendide parole:
"Abito in una caverna in mezzo alla
nebbia,
tra torrenti e picchi ammantati di verde;
Assaggio la rugiada a mezzanotte
che costella la Terra come gemme,
Mi cibo delle rosee nuvole
che lavano il cielo all'alba.
Suono la Melodia della Giada Verde
da un liuto a sette corde,
E fondo in fieri alambicchi
perle ridotte in polvere finissima e bianca;
Nel mio Prezioso Calderone
alberga la Tigre d'Oro;
Coltivo i Funghi Magici
per dar da mangiare ai Corvi bianco-neve;
Dei poteri creativi della Natura
è piena la mia fiaschetta di zucca,
Abbatto i demoni malvagi
con la mia spada di tre piedi;
Il vino riempie il vuoto calice
quando dico la parola magica,
E fiori spuntano e sbocciano
in un batter d'occhio;
Mostrami l'uomo
che fa’ queste cose nel modo che ho descritto,
Ed io sarò felice di parlare con lui
dello hsien (immortalità) che mai invecchia.”
Che queste parole si
commentino da sole miei cari naviganti, buona riflessione!
a cura di Maria Caterina Ranieri
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