Ritornare
all’Origine delle cose, alla Fonte originaria, dà, secondo me, un’idea più
corretta della realtà… è da qualche che desideravo pubblicare il “Giuramento di
Ippocrate” perché, vedendo il periodo buio che la medicina sta attraversando da un pò di tempo,
molte domande mi sono balenate nella mente…
Leggiamo
insieme le parole del Padre della Medicina moderna, così come la intendiamo
noi, quella “spogliata” da
spiritualità e magia, questo Giuramento doveva essere fatto da ogni uomo che
intendeva esercitare la professione di Medico.
Testo
greco
Ὄµνυµι Ἀπόλλωνα ἰητρὸν, καὶ Ἀσκληπιὸν, καὶ Ὑγείαν, καὶ Πανάκειαν, καὶ θεοὺς
πάντας τε καὶ πάσας, ἵστορας ποιεύµενος, ἐπιτελέα ποιήσειν κατὰ δύναµιν καὶ κρίσιν
ἐµὴν ὅρκον τόνδε καὶ ξυγγραφὴν τήνδε. Ἡγήσασθαι µὲν τὸν διδάξαντά µε τὴν
τέχνην ταύτην ἴσα γενέτῃσιν ἐµοῖσι, καὶ βίου κοινώσασθαι, καὶ χρεῶν χρηίζοντι
μετάδοσιν ποιήσασθαι, καὶ γένος τὸ ἐξ ωὐτέου ἀδελφοῖς ἴσον ἐπικρινέειν
ἄῤῥεσι, καὶ διδάξειν τὴν τέχνην ταύτην, ἢν χρηίζωσι µανθάνειν, ἄνευ µισθοῦ καὶ
ξυγγραφῆς, παραγγελίης τε καὶ ἀκροήσιος καὶ τῆς λοιπῆς ἁπάσης µαθήσιος
µετάδοσιν ποιήσασθαι υἱοῖσί τε ἐµοῖσι, καὶ τοῖσι τοῦ ἐµὲ διδάξαντος, καὶ
µαθηταῖσι συγγεγραμμένοισί τε καὶ ὡρκισµένοις νόµῳ ἰητρικῷ, ἄλλῳ δὲ
οὐδενί.Διαιτήμασί τε χρήσομαι ἐπ' ὠφελείῃ καµνόντων κατὰ δύναµιν καὶ κρίσιν
ἐµὴν, ἐπὶ δηλήσει δὲ καὶ ἀδικίῃ εἴρξειν.Οὐ δώσω δὲ οὐδὲ φάρµακον οὐδενὶ
αἰτηθεὶς θανάσιµον, οὐδὲ ύφηγήσοµαι ξυµβουλίην τοιήνδε. Ὁµοίως δὲ οὐδὲ γυναικὶ
πεσσὸν φθόριον δώσω. Ἁγνῶς δὲ καὶ ὁσίως διατηρήσω βίον τὸν ἐµὸν καὶ τέχνην
τὴν ἐµήν.Οὐ τεµέω δὲ οὐδὲ µὴν λιθιῶντας, ἐκχωρήσω δὲ ἐργάτῃσιν ἀνδράσι
πρήξιος τῆσδε.Ἐς οἰκίας δὲ ὁκόσας ἂν ἐσίω, ἐσελεύσοµαι ἐπ' ὠφελείῃ καµνόντων,
ἐκτὸς ἐὼν πάσης ἀδικίης ἑκουσίης καὶ φθορίης, τῆς τε ἄλλης καὶ ἀφροδισίων
ἔργων ἐπί τε γυναικείων σωµάτων καὶ ἀνδρῴων, ἐλευθέρων τε καὶ δούλων.Ἃ δ' ἂν
ἐν θεραπείῃ ἢ ἴδω, ἢ ἀκούσω, ἢ καὶ ἄνευ θεραπηίης κατὰ βίον ἀνθρώπων, ἃ µὴ χρή
ποτε ἐκλαλέεσθαι ἔξω, σιγήσομαι, ἄῤῥητα ἡγεύµενος εἶναι τὰ τοιαῦτα.Ὅρκον µὲν
οὖν µοι τόνδε ἐπιτελέα ποιέοντι, καὶ µὴ ξυγχέοντι, εἴη ἐπαύρασθαι καὶ βίου καὶ
τέχνης δοξαζοµένῳ παρὰ πᾶσιν ἀνθρώποις ἐς τὸν αἰεὶ χρόνον. παραβαίνοντι δὲ καὶ
ἐπιορκοῦντι, τἀναντία τουτέων. (fonte: web)
πάντας τε καὶ πάσας, ἵστορας ποιεύµενος, ἐπιτελέα ποιήσειν κατὰ δύναµιν καὶ κρίσιν
ἐµὴν ὅρκον τόνδε καὶ ξυγγραφὴν τήνδε. Ἡγήσασθαι µὲν τὸν διδάξαντά µε τὴν
τέχνην ταύτην ἴσα γενέτῃσιν ἐµοῖσι, καὶ βίου κοινώσασθαι, καὶ χρεῶν χρηίζοντι
μετάδοσιν ποιήσασθαι, καὶ γένος τὸ ἐξ ωὐτέου ἀδελφοῖς ἴσον ἐπικρινέειν
ἄῤῥεσι, καὶ διδάξειν τὴν τέχνην ταύτην, ἢν χρηίζωσι µανθάνειν, ἄνευ µισθοῦ καὶ
ξυγγραφῆς, παραγγελίης τε καὶ ἀκροήσιος καὶ τῆς λοιπῆς ἁπάσης µαθήσιος
µετάδοσιν ποιήσασθαι υἱοῖσί τε ἐµοῖσι, καὶ τοῖσι τοῦ ἐµὲ διδάξαντος, καὶ
µαθηταῖσι συγγεγραμμένοισί τε καὶ ὡρκισµένοις νόµῳ ἰητρικῷ, ἄλλῳ δὲ
οὐδενί.Διαιτήμασί τε χρήσομαι ἐπ' ὠφελείῃ καµνόντων κατὰ δύναµιν καὶ κρίσιν
ἐµὴν, ἐπὶ δηλήσει δὲ καὶ ἀδικίῃ εἴρξειν.Οὐ δώσω δὲ οὐδὲ φάρµακον οὐδενὶ
αἰτηθεὶς θανάσιµον, οὐδὲ ύφηγήσοµαι ξυµβουλίην τοιήνδε. Ὁµοίως δὲ οὐδὲ γυναικὶ
πεσσὸν φθόριον δώσω. Ἁγνῶς δὲ καὶ ὁσίως διατηρήσω βίον τὸν ἐµὸν καὶ τέχνην
τὴν ἐµήν.Οὐ τεµέω δὲ οὐδὲ µὴν λιθιῶντας, ἐκχωρήσω δὲ ἐργάτῃσιν ἀνδράσι
πρήξιος τῆσδε.Ἐς οἰκίας δὲ ὁκόσας ἂν ἐσίω, ἐσελεύσοµαι ἐπ' ὠφελείῃ καµνόντων,
ἐκτὸς ἐὼν πάσης ἀδικίης ἑκουσίης καὶ φθορίης, τῆς τε ἄλλης καὶ ἀφροδισίων
ἔργων ἐπί τε γυναικείων σωµάτων καὶ ἀνδρῴων, ἐλευθέρων τε καὶ δούλων.Ἃ δ' ἂν
ἐν θεραπείῃ ἢ ἴδω, ἢ ἀκούσω, ἢ καὶ ἄνευ θεραπηίης κατὰ βίον ἀνθρώπων, ἃ µὴ χρή
ποτε ἐκλαλέεσθαι ἔξω, σιγήσομαι, ἄῤῥητα ἡγεύµενος εἶναι τὰ τοιαῦτα.Ὅρκον µὲν
οὖν µοι τόνδε ἐπιτελέα ποιέοντι, καὶ µὴ ξυγχέοντι, εἴη ἐπαύρασθαι καὶ βίου καὶ
τέχνης δοξαζοµένῳ παρὰ πᾶσιν ἀνθρώποις ἐς τὸν αἰεὶ χρόνον. παραβαίνοντι δὲ καὶ
ἐπιορκοῦντι, τἀναντία τουτέων. (fonte: web)
Traduzione
Giuro
per Apollo medico, per Asclepio, per Igea, per Panacea e per tutti gli Dei e le
Dee, chiamandoli a testimoni, che rispetterò secondo le mie forze e il mio
giudizio questo giuramento e questo impegno scritto: considererò colui che mi
ha insegnato l’arte medica come mio padre e mi impegno a condividere con lui i
miei beni e a soccorrerlo nelle sue necessità; considererò i suoi figli come
fratelli e, se essi desidereranno apprenderla, insegnerò loro l’arte medica
senza ricompensa, né impegno scritto.
Metterò
a parte dei precetti, delle lezioni e di tutto ciò che ho appreso i miei figli,
i figli del mio maestro e i discepoli che si sono impegnati con un patto
scritto e hanno giurato secondo la legge medica, ma nessun altro.
Sceglierò il regime di
vita per il bene dei malati,
secondo le mie forze e secondo il mio giudizio, mi asterrò dal recare danno o
offesa.
Non
somministrerò ad alcuno, per quanto richiesto, un farmaco mortale, né prenderò mai
l’iniziativa di offrire un simile consiglio; e non fornirò mai a una donna un
pessario per procurare l'aborto.
Con innocenza e purezza
io custodirò la mia vita e la mia arte. Non opererò coloro che soffrono del male della
pietra, ma mi rivolgerò a coloro che sono esperti di questa attività. In
qualsiasi casa andrò, io vi entrerò per il sollievo dei malati e mi asterrò da ogni offesa e danno volontario, e
soprattutto da ogni atto sessuale sul corpo delle donne e degli uomini, liberi
o schiavi. Tutto ciò che io vedrò e ascolterò nell'esercizio della mia
professione, o anche al di fuori della professione, della vita degli uomini e
che non deve essere riferito ad altri, lo tacerò, considerandolo segreto. Se
adempirò a questo giuramento e non lo tradirò, possa io godere dei frutti della
vita e della professione, stimato per sempre da tutti gli uomini; se lo
trasgredirò e spergiurerò, possa toccarmi il contrario.
Testo Moderno
Consapevole dell'importanza e della
solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, GIURO: di esercitare
la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;
di
perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute
fisica e psichica dell'uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con
responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio
atto professionale;
di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente
la morte di un paziente;
di attenermi nella mia attività ai principi etici
della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della
persona non utilizzerò mai le mie conoscenze;
di prestare la mia opera con
diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza ed osservando le
norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche
che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;
di affidare
la mia reputazione esclusivamente alle mie capacità professionali ed alle mie
doti morali;
di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni
atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità della
professione;
di rispettare i colleghi anche in caso di contrasto di opinioni;
di
curare tutti i miei pazienti con eguale scrupolo e impegno indipendentemente
dai sentimenti che essi mi ispirano e prescindendo da ogni differenza di razza,
religione, nazionalità, condizione sociale e ideologia politica;
di prestare
assistenza d'urgenza a qualsiasi infermo che ne abbisogni e di mettermi, in
caso di pubblica calamità, a disposizione dell'Autorità competente;
di
rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del malato alla libera scelta
del suo medico tenuto conto che il rapporto tra medico e paziente è fondato
sulla fiducia e in ogni caso sul reciproco rispetto;
di osservare il segreto su
tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nell'esercizio
della mia professione o in ragione del mio stato.
a cura di Maria Caterina Ranieri
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