La
Notte di S. Giovanni e le sue Erbe
“Venne
un uomo mandato da Dio:
e
il suo nome era Giovanni.
Egli
venne come testimone
per
dare testimonianza alla Luce,
perche’
tutti credessero per mezzo di lui.
Non
era lui la Luce,
ma
doveva dare testimonianza alla Luce.”
(Prologo (Gv 1,6-8.15)
E a quale Luce si riferivano gli autori? A quella celeste, -del Sole -
che con il solstizio d’estate ha raggiunto il suo zenith del Tropico del Cancro
e che dopo una sosta di tre giorni intraprende il suo cammino di ritorno o a
quella del Battesimo?
Etimologia
Il lemma solstizio deriva dal latino solstitium composto da solis = sole e da statio = fermata, arresto, quindi arresto o sosta del sole.
Cosa
accade in questo giorno?
Nel Solstizio d’Estate si celebra il matrimonio della Luna - Acqua (il segno astrologico del cancro) e del Fuoco (il sole allo zenith) fuoco - inteso anche come Luce - e acqua e fuoco originano la Vita… Creano!
In questo esatto momento le “Vene del Drago” – le Linee energetiche della Terra si stanno caricando di
energia grazie alla vicinanza con il nostro luminare… Grande evento che le
Antiche Civiltà ben conoscevano… e che utilizzavano…
Anche noi possiamo riaccendere la Luce che è in noi e che ci è stata
donata nel momento in cui siamo stati battezzati (ognuno dal proprio Dio) per
risplendere come Figli della Luce!☺
Storia
Questo giorno era festeggiato dalle antiche popolazioni Celtiche, da quelle
Indoeuropee, dagli antichi Romani… oggi inserito nel calendario liturgico della
Chiesa.
Nella
notte che precede il 24 Giugno festa di S. Giovanni Battista, si dice che
anticamente le streghe (!?) si radunassero sotto il noce
di Benevento, in quella notte, invece, le Medichesse s’incontravano per scambiarsi, oralmente, i loro preziosi
saperi, vitali per l’intera comunità, raccoglievano particolari
erbe con proprietà specifiche, e la rugiada, la preziosa acqua celeste in grado
di “sanare e di proteggere da tutti i mali” era la famosa “Acqua di San Giovanni.”
Questa, doveva essere raccolta prima che il sole spuntasse
all’orizzonte, allo scopo serviva un telo bianco e nuovo, si narra che questa rugiada
possieda potenti virtù curative… oppure, al mattino ci si alzava presto e si
andava nei campi per bagnarsi con la preziosa acqua celeste invocando la protezione da malattie e da sventure … alcuni però, si
limitavano solo a lavarsi gli occhi appena faceva giorno… era un gesto di
purificazione, la rugiada, nella simbologia cristiana, ricordava, appunto, il battesimo impartito a S. Giovanni nel fiume Giordano.
La notte di S. Giovanni è la notte in cui il bene vince il male, è la famosa
notte di Mezzaestate, del sogno e della premonizione di cui parla anche Shakespeare.
Il solstizio d'estate è la Grande Porta degli uomini che conduce alla
"caverna cosmica del sè" in cui iniziare quel grande viaggio
iniziatico che avrà come destinazione l’Universo...il sole, che nel suo sostare, ci attende e riprende il suo cammino all’alba di questo giorno.
Era la notte più breve dell'anno e in tutte le campagne si attendeva il
sorgere del sole accendendo dei falò attorno ai quali si danzava e si cantava, si
pensava che questa notte fosse magica e che:
“le
acque trovavano voci e parole cristalline,
le
fiamme disegnavano nell'aria scura
promesse
d'amore e di fortuna,
il
Male si dissolveva sconfitto
dalla
stessa forza di cui subiva alla fine la condanna […]
Danzando intorno al falò, si gettavano anche rametti di iperico o di
artemisia “caricati” di tutte quelle cose che si desiderava lasciar andare, chiedendo che la protezione scendesse su di loro, le loro case, i
loro animali e i loro campi… quanta consapevolezza nel loro Vivere… noi, umanità oggi, camminiamo su questa Terra incuranti di ciò che ci succede
intorno… forse sarà il caso di cogliere al volo questa occasione che il sole ci
dona...
Al termine delle danze si andava per i campi a raccoglier le erbe e successivamente,
queste venivano portate in chiesa per farle benedire, durante il percorso
recitavano un'antica preghiera:
"Dio onnipotente ed eterno,
che hai santificato nell'utero di tua madre
il beato Giovanni Battista,
e nel deserto hai voluto nutrirlo di erbe,
di radici e di locuste silvestri,
degnati di benedire questi rami,
i fiori e le nuove biade,
i frutti e le erbe che i popoli raccolgono,
affinché siano una medicina
per tutte le anime e per i corpi.
Dio, che in principio hai creato tutte le cose
con la Tua onnipotenza
e ad esse hai assegnato una forza,
degnati di benedire questo insieme di erbe e di fiori,
affinché tutti quelli che li portano con sé
o li conservano nelle loro case,
siano liberati da ogni inganno diabolico.
Dio onnipotente ed eterno,
che ti sei degnato di nutrire nelle grotte del deserto
il beato Giovanni Battista
di locuste e di miele selvatico,
degnati pure, Signore, di benedire
e di santificare questi fiori
oggi preparati in onore al Tuo nome,
affinché a tutti quelli che li portano in mano
o li conservano nelle loro abitazioni,
siano di protezione per i corpi e per le loro anime
e di medicina per tutte le malattie.
Dio onnipotente ed eterno,
creatore di tutte le cose
per l'utilità del genere umano
degnati di benedire e di santificare
queste creature di erbe e di fiori,
affinché tutti quelli che da esse
ne abbiano presi alcuni
e li abbiano portati con sé
ricevano la guarigione
tanto del corpo come dell'anima,
e affinché per propria forza,
e in onore di Tuo Figlio e Nostro Signore
e in onore del beato Giovanni Battista
siano nuovamente beati e santificati
e abbiano potere contro le tenebre,
le nubi e le malignità delle tempeste
e contro le incursioni dei demoni ..."
Ricordi personali
Qualche anno fa’, quando mi avvicinai
al meraviglioso Mondo delle Piante, partecipai ai festeggiamenti della
Notte di S. Giovanni organizzata in Collepardo da Marco Sarandrea, mio Maestro e grande conoscitore di
erbe con una tradizione erboristica familiare centenaria!
La sua conoscenza del settore è
superata solo dal suo grande amore e dal grande rispetto che Marco nutre per il
Mondo vegetale, nelle sue vene, secondo me, scorre linfa smeralda!
Ritornando alla mia
esperienza… devo dire che tutta la magia dei riti, l’ambientazione, i suoni,
gli aromi e l’energia che si sviluppa nei diversi momenti… lasciano delle
tracce… aprono squarci di ricordi antichi nella memoria sopita del III
millennio… è un’esperienza da vivere!
Le Erbe
di S. Giovanni:
L’albero del Noce è da sempre collegato alla Festa di S. Giovanni il
famoso liquore Nocino si prepara proprio con le “ghiande di Giove” - le noci -
raccolte in questa notte magica…
Per i Druidi (gli antichi sacerdoti celtici) l'albero rappresenta il ciclo della vita e la relazione con le tre aree
del Cosmo:
- il Sottosuolo – gli inferi - rappresentato dalle radici
- la Terra dal tronco
- il Cielo dalla chioma
gli alberi, tutti, sono un ponte tra le varie dimensioni, una
connessione con l’Universo e la Terra…
Simbologia
- Le noci dalla morfologia ovale (la spiritualità) rappresentano piccole uova alchemiche che daranno poi vita alla pietra filosofale,
il contenuto liquido rappresenta la vita…
Le erbe dell’amore:
- L’artemisia erba protettrice dei viaggiatori, portarla con sé protegge ed elimina la stanchezza.
Di questa pianta si componevano anche delle ghirlande e si
gettavano nel falò per proteggere gli animali e scacciare gli spiriti maligni.
- La Verbena “l’erba della Pace,” nelle trattative tra i popoli, prima che queste iniziassero, i verbenari, portavano fasci di verbena per propiziare la Pace e visto che la verbena è un’esile erba appena visibile nella giungla dei prati crearne dei fasci denotava grande volontà!
Si pensa che colta alla
mezzanotte della vigilia di San Giovanni, costituisca un'infallibile protezione
contro i fulmini;
in Bretagna è
conosciuta come "erba della croce," perché sembra che protegga chi la porta con sé da qualsiasi male;
un altro suo interessante
nome "erba della doppia vista" le deriva dal fatto che bere un suo infuso faciliti la visione di altre
realtà dimensionali...
Le erbe della buona salute:
- L’aglio, anticamente, s’indossava una collana d’aglio perché era considerato un potente amuleto contro stregoni e vampiri, si dice,anche, essere un antidoto contro i morsi di serpente e di diversi veleni (non a caso rientra nella famosa formula della Teriaca – un celebre antidoto), l’aglio elimina i parassiti intestinali e combatte molti malanni stimolando il nostro sistema immunitario. Pianta utile, non credete? E invece, attualmente, è letteralmente “demonizzata…” curioso, vero?
- La Menta – l’Herba sanctae Mariae - considerata “l’erba santa” una leggenda narra che durante la fuga verso l’Egitto della Sacra Famiglia, la Madonna ormai stremata dalla stanchezza incontrò un cespuglio di menta e sentendone il suo profumo rinfrescante espresse il desiderio che potesse con questa dissetarsi… di lì a poco, dalle foglie della pianta stillarono fuori gocce profumate che dissetarono Maria e la sua famiglia…da lì, il nome di Erba Santa!
La menta si sparge sul
pavimento per allontanare i serpenti, anticamente per tenere lontani gli
insetti, la si spargeva in terra se ci si assentava per lungo tempo dalle
abitazioni.
- Il prezzemolo è l’erba delle Fate, in grado di far vedere il futuro, se appariva in sogno era foriera di una grande passione.
- La salvia l’etimologia dal latino salvus – sano e salvo e dal verbo salvere – salvare, è considerata la panacea di tutti i mali, “la famiglia che avrà la salvia nell’orto sarà salva!” il suo intenso aroma è in grado di allontanare, magicamente, le energie negative.
Le erbe magiche:
- L’iperico l’erba tipica di San Giovanni, il nome le deriva dal succo rosso (il sangue di S. Giovanni) che ne fuoriesce stropicciando la pianta;
insieme all'aglio, all'artemisia e alla ruta, anticamente
ci si proteggeva dalle streghe portando con sé queste erbe.
E’ l’erba scacciadiavolo
per eccellenza!
- Lavanda talismano efficace contro le streghe, veniva posta dietro le porte di casa insieme al sale… le streghe costrette a contare steli e fiori della lavanda e granelli di sale sarebbero state sorprese dal sole desistendo, quindi, dal visitare l’abitazione, era usanza spargere mazzetti di lavanda in giro per casa.
- Il Rosmarino o “Rugiada di mare” o “Rosa marina” è considerato il simbolo della rinascita e dell’immortalità, è l’ingrediente fondamentale dell’Acqua di S. Giovanni, un rametto sotto il cuscino protegge dai brutti sogni, durante i temporali, averlo con sé protegge dai fulmini, posate ricavate dal legno di rosmarino sono in grado di neutralizzare i veleni.
- La ruta che “ogni male stuta” è una pianta esorcista e amuleto potente contro il male, si portavano in dosso le foglie di questa pianta, perfino la Chiesa le riconosceva questa qualità e la si poteva appendere alla porta o coltivarla solo se fosse stata benedetta;
un’altra
sua caratteristica saliente è quella di trasformare le energie negative in
positive…interessante, vero?
- La valeriana che “ogni male sana” possiede virtù apotropaiche ed è un potente talismano in grado di esorcizzare il demonio.
Bene,
esistono numerose altre piante tipiche di S. Giovani quali: l'arnica; il ribes; l'erica…ma ora,
vi saluto lasciandovi in compagnia delle Erbe di S. Giovanni succitate, augurandovi
buonRisveglio o Figli della Luce!
a cura di Maria Caterina Ranieri
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