Miei cari compagni
di Shodō - 書道, miei cari lettori, ecco la formula della tisana che abbiamo sorbito a lezione.
Già dalla
formulazione si evince che è una dolce coccola e noi che l’abbiamo gustata, lo sappiamo
molto bene, certo l’apparenza non è delle migliori, le mandorle e l’uvetta
macinate nel mixer ne hanno fatto una sorta di “brodaglia” così l’ha definita
il Maestro Norio, ma il suo sapore era delizioso.
L’estratto di vaniglia naturale* direttamente dalla Birmania, prezioso
dono della mia amica giramondo Cinzia (ciao Cinziotta! ☺), insieme alle altre
spezie, hanno concorso alla creazione del sapore particolarissimo.
Sicuramente è una formula sui generis, ma il risultato è decisamente molto soddisfacente.
L’invito che vi
faccio è di osare, sperimentare, non fermatevi agli elementi classici, così
come l'arte culinaria, anche l’erboristeria necessita di quel pizzico di coraggio che
quasi sconfina nella…follia?
Ora Paracelso mi si
rivolta nella tomba! Riposa in pace Maestro i miei commensali sono al sicuro,
ma la creatività qui…esonda!
Appuntamento alla
prossima… creazione e buona tisana a tutti, miei prodi!
a cura di Maria Caterina Ranieri
* mi raccomando, non vi venga in mente di utilizzare della vanillina, o berrete una tisana al...petrolio, invece che questa delizia, ma questo è un altro post! (che mi riprometto di scrivere).
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