Nel nostro Cammino del
Sole© nel suo ciclo annuale, incontriamo diversi eventi in cui è
importante per il nostro cammino, rallentare, soffermarsi a pensare…
Con il Natale, in cui perfino in sole nel suo sostare (solstizio)
si è preso una pausa, è iniziato il periodo dell’anno della nostra Rinascita (l’uovo) che culmina
con la Pasqua… l’uovo di
Pasqua…
Cosa ci porterà di bello questa Pasqua speciale visti in nuovi
Tempi che stiamo vivendo?
Lo scopriremo solo compiendo quel fantastico viaggio di pochi
centimetri con destinazione…il nostro Cuore!
Buon Viaggio!
A
proposito delle Ceneri ho trovato alcuni testi che
ci ragguagliano su questo argomento, ve li propongo…buona lettura!
“Il
Mercoledì delle Ceneri è il giorno nel quale ha
inizio la quaresima, il periodo di quaranta giorni che precedono la Pasqua di
Risurrezione e nei quali la Chiesa cattolica invita i fedeli ad un cammino di
penitenza, di preghiera, di carità per giungere convertiti al rinnovamento
delle promesse battesimali, che si compirà appunto la Domenica di Pasqua.
Momento
caratteristico della liturgia del Mercoledì delle Ceneri è lo spargimento, da parte del celebrante, di un pizzico di
cenere benedetta sul capo dei fedeli. Si accompagna tale rito con le parole
«Convertitevi
e credete al Vangelo» (Mc 1,15),
frase
introdotta dal Concilio Vaticano II, mentre prima si utilizzava l'ammonimento,
contenuto nel Libro della Genesi,
«Ricordati
che sei polvere e in polvere ritornerai»
forma
quest'ultima ancora in uso nella Messa tridentina.
È
consuetudine che le ceneri utilizzate per l'imposizione delle ceneri sul capo
dei fedeli si ricavino dalla bruciatura dei rametti di palme o di ulivo
benedetti in occasione della Domenica delle Palme, dell'anno precedente.
Altro
aspetto caratteristico della liturgia che ha inizio il Mercoledì delle Ceneri è l'uso del colore viola per i paramenti sacri nonché il fatto
che per tutto il periodo quaresimale non si canta l'alleluia e non si recita il
gloria.
PREGHIERA:
«L'umiltà di Cristo ci ha insegnato ad essere
umili:
nella morte, infatti, si sottomise ai
peccatori;
la glorificazione di Cristo glorifica anche
noi:
con la risurrezione infatti ha preceduto i
suoi fedeli.
Se noi siamo morti con lui ‒ dice l'Apostolo ‒
vivremo pure con lui;
se perseveriamo, regneremo anche insieme con
lui (2 Tim. 2, 11. 12)»
(Sant'Agostino Sermoni, 206, 1).
PRATICA.
La chiesa richiede in questo giorno si osservi il digiuno e l'astinenza dalle
carni. Per quanto attiene il periodo di quaresima, che inizia con il Mercoledì
delle Ceneri, insegna Sant'Agostino:
«Il cristiano anche negli altri tempi dell'anno deve essere fervoroso nelle
preghiere, nei digiuni e nelle elemosine. Tuttavia questo tempo solenne deve
stimolare anche coloro che negli altri giorni sono pigri in queste cose.»
Il
Giorno delle Ceneri, e principio del digiuno
della sacratissima Quaresima.”
(autore
Paolo Antonini)
“Simbolicamente,
le ceneri indicano la penitenza, richiamano la caducità della vita terrena e la
necessità della conversione
Con il
Mercoledì delle Ceneri inizia la Quaresima, un
giorno di digiuno e astinenza dalle carni, astensione che la Chiesa richiede
per tutti i venerdì dell’anno ma che negli ultimi decenni è stato ridotto ai
soli venerdì di Quaresima. L’altro giorno di digiuno e astinenza è previsto il
Venerdì Santo.
«Memento
homo, quia pulvis es et in pulverem reverteris»,
ovvero:
«Ricordati
uomo, che polvere sei e polvere ritornerai».
Queste
parole compaiono in Genesi 3,19 allorché Dio, dopo il peccato originale, cacciando
Adamo dal giardino dell’Eden lo condanna alla fatica del lavoro e alla morte:
«Con il sudore della fronte mangerai il pane; finché tornerai alla terra,
perché da essa sei stato tratto: polvere tu sei e in polvere tornerai!». Questa
frase veniva recitata il giorno delle Ceneri quando
il sacerdote imponeva le ceneri – ottenute bruciando i rami d’ ulivo benedetti
la domenica delle Palme dell’anno precedente – ai fedeli. Dopo la riforma
liturgica, seguita al Concilio Vaticano II, la frase è stata mutata con la
locuzione: «Convertitevi e credete al Vangelo» (Mc 1,15) che esprime, oltre a
quello penitenziale, l’aspetto positivo della Quaresima che è tempo di
conversione, preghiera assidua e ritorno a Dio. […]
Il
digiuno è importante per tutte le religioni: i musulmani celebrano il mese di
Ramadan, gli ebrei il kippur e i cristiani la Quaresima. […]
Qual è il significato biblico del segno delle Ceneri?
La
teologia biblica rivela un duplice significato dell'uso delle ceneri:
1.
Anzitutto sono segno della debole e fragile condizione dell'uomo. Abramo
rivolgendosi a Dio dice:
"Vedi
come ardisco parlare al mio Signore,
io che
sono polvere e cenere..." (Gen 18,27).
Giobbe
riconoscendo il limite profondo della propria esistenza, con senso di estrema
prostrazione, afferma: "Mi ha gettato nel fango: son diventato polvere e
cenere" (Gb 30,19). In tanti altri passi biblici può essere riscontrata
questa dimensione precaria dell'uomo simboleggiata dalla cenere (Sap 2,3; Sir
10,9; Sir 17,27).
2. Ma
la cenere è anche il segno esterno di colui che si pente del proprio agire
malvagio e decide di compiere un rinnovato cammino verso il Signore.
Particolarmente noto è il testo biblico della conversione degli abitanti di
Ninive a motivo della predicazione di Giona: "I cittadini di Ninive
credettero a Dio e bandirono un digiuno, vestirono il sacco, dal più grande al
più piccolo. Giunta la notizia fino al re di Ninive, egli si alzò dal trono, si
tolse il manto, si coprì di sacco e si mise a sedere sulla cenere" (Gio
3,5-9). Anche Giuditta invita tutto il popolo a fare penitenza affinché Dio
intervenga a liberarlo: "Ogni uomo o donna israelita e i fanciulli che
abitavano in Gerusalemme si prostrarono davanti al tempio e cosparsero il capo
di cenere e, vestiti di sacco, alzarono le mani davanti al Signore" (Gdt
4,11). (fonte: http://www.famigliacristiana.it/)
Cosa mi dite?
D’ora in poi sarà un altro giorno per voi il
nostro Vivere?
Dite sì alla Vita, siamo un dono per questa Terra, ma potremo
donare, solo se sapremo chi siamo… ognuno con la sua speciale unicità, non fatevi
appiattire dai clichè, dalle mode, tirate fuori la vostra Meravigliosità!
a cura
di Maria Caterina Ranieri
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