"ANTEPRIMA di "Salviamo la
Faccia" cortometraggio realizzato dalle donne più coraggiose di Rebibbia
Femminile.
Progetto
contro la violenza di genere e per l’empowerment femminile sostenuto dal
Dipartimento per le Pari Opportunità, realizzato dal Cpia 1 di Roma (Centro
Provinciale Istruzione Adulti) e da Ossigeno per l’informazione (Fonte)"
A Marzo di quest'anno è iniziata per me, per un gruppo di donne fantastiche (docenti e detenute) e per diversi collaboratori un'avventura meravigliosa, soprattutto dal punto di vista umano nonchè didattico.
Attraverso il Corso di erboristeria "Di Erba in Erba©" un'avventura nata tanto tempo fà dal desiderio di un mio caro allievo, si è potuta realizzare... che soddisfazione è stata per me vedere la sorpresa e l'amore per il mondo vegetale.
La provenienza delle ragazze da ogni angolo del mondo, ognuna con le proprie conoscenze etnobotaniche familiari, ha fatto sì che lo scambio di informazioni sia stato arricchente anche per me... inoltre, diventare io un momento di evasione dalla realtà limitante delle loro quattro mura è stato, un ulteriore motivo di gioia! ☺
Miei cari naviganti eventi del genere vanno celebrati, quando si dice no alla violenza, bisogna essere in molti a far sentire la propria presenza, ringraziando in questo modo, tutti i professionisti che si sono adoperati per aiutare queste donne in difficoltà.
Siete tutti invitati il 30 Ottobre alle ore 20.00 al Maxxi - Via Guido Reni, 4/a - Roma, venite numerosi, sarete i benvenuti!
Vi posto gli articoli che i diversi autori del Progetto hanno pubblicato:
"Si gira al carcere di Rebibbia. L’iniziativa è
prevista dal progetto che Ossigeno sta realizzando all’interno della Casa
circondariale femminile.
Questo articolo dal titolo “Da Rebibbia un “corto”
antiviolenza al femminile, è stato pubblicato dal quotidiano «Il Messaggero», il 25 luglio 2017
Ultimi giorni di riprese all’interno del carcere di Rebibbia
nella Casa Circondariale femminile per il cortometraggio “Salviamo la faccia”
realizzato dalla film-maker e docente di scuola carceraria, Giulia Merenda. La
pellicola ha per protagoniste donne diverse per età e provenienza geografica,
tutte “marchiate” da violenze subite. E sono loro stesse a raccontare come in
passato non si sono “salvate la faccia” subendo soprusi e di come invece “se la
salvano oggi – dice la regista – conquistando consapevolezza, solidarietà e
forza”.
Le donne sono riprese all’interno e all’esterno del loro laboratorio di
erboristeria; qui lavorano e curano le proprie ferite proprio attraverso la
passione per le piante ed i fiori. In alcuni “frame” le vediamo fissare la
macchina da presa in silenzio, i loro volti coperti da maschere di colore prima
che inizino a farci partecipi delle loro storie.
Sono donne che vengono dall’Africa, dall’Europa
dell’Est, dall’America Latina ma ance da Ostia “e parlano di una vita vissuta
duramente per risvegliare le donne normali, che stanno fuori: lo fanno come se
fossero in una fiaba, con le mani in pasta a mescolare intrugli colorati per
creare maschere di bellezza, riparandosi dal sole sotto cappelloni di carta di
giornale, vicino ad uno stagno dove galleggiano fiori di loto”.
Le protagoniste del “corto” di Giulia Merenda (le
riprese sono di Giovanni Piperno, il montaggio di Simona Paggi, le musiche a
cura di Alessandra Castellano) hanno seguito per alcuni mesi un progetto
sostenuto dal dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio;
sono partite dal riconoscimento del loro problema fino alla comprensione della
“spirale della violenza” attraverso il lavoro combinato delle docenti del Cpia
1 di Roma con le formatrici di “Ossigeno per l’informazione”, operatrici
esperte di antiviolenza coadiuvate da un sociologo del lavoro.
Stesso iter anche per le transessuali recluse in una
sezione speciale con le quali il fotografo Carlo Gianferro sta realizzando una
campagna contro la violenza. Gli appuntamenti con i due lavori, cortometraggio
e campagna fotografica, sono per la prossima Festa del Cinema di Roma dove si
potrà assistere anche a due letture e ad una messinscena in streaming dalla
nuova sala del cinema allestita nella Casa Circondariale.
Per il cortometraggio di Giulia Merenda è stato anche
inciso un brano di Wilheim Friedmann Bach che verrà eseguito dal vivo da due
flautisti sia all’interno del carcere che alla Festa del Cinema. Le detenute,
ferite dai loro vissuti degradati, deviati e per la loro pena che devono
affrontare, parlano alle donne libere, più fortunate dal punto di vista
socio-economico, eppure anche loro ad alto rischio di violenze e di
femminicidio.
“Può sembrare paradossale – continua la regista – ma
queste donne hanno conquistato da “dentro”, in carcere, la forza e la
consapevolezza collettiva per entrare in empatia e scuotere un mondo femminile
che sta fuori, sempre più martoriato e mortificato”.
(L. Jatt)
Diritti. Ossigeno nel progetto
“Salviamo la Faccia” a Rebibbia
di Redazione
8 giugno 2017 23:57 |
L’Osservatorio ha esteso il suo campo di intervento
con un ciclo di incontri nel carcere romano dedicato a donne e transessuali
Ossigeno per l’Informazione ha ampliato
il raggio dell’attività per la tutela e la promozione dei diritti
estendendola all’universo carcerario, partecipando, insieme con il CPIA 1
(il Centro provinciale Istruzione Adulti di Roma) al progetto “Salviamo la
faccia”, promosso dal Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del
Consiglio. Il progetto si svolge nel periodo marzo-luglio 2017, a Roma, nella
sezione femminile e in quella delle transessuali di Rebibbia con attività
didattiche, di formazione e laboratoriali.
Il progetto si articola in quattro fasi. La formazione
didattica, a cura di Ossigeno per l’Informazione, tratta i caratteri
fondamentali e i principi-base della Costituzione: i diritti inviolabili della
persona, la tutela dell’identità, i principi di eguaglianza e di non
discriminazione, la libertà di espressione, il diritto alla salute, il diritto
alla riservatezza e il diritto all’oblio. Inoltre ripercorre le normative
costruite sulle basi costituzionali: la legge Mancino, la violenza di genere,
lo stalking.
La seconda parte del progetto contempla lezioni e
attività relative alla scrittura creativa e al teatro, al valore del linguaggio
espressivo e corporeo, relazionale ed emotivo. In terzo luogo, il progetto si
sviluppa con laboratori di erboristeria e di serigrafia. Il progetto prevede la
produzione di una testimonianza fotografica e video dell’attività svolta,
ideata per i nuovi media e per quelli tradizionali, per la presentazione
attraverso mostre e rassegne, in modo da fare conoscere le attività di
formazione e di laboratorio. L’audiovisivo sarà scritto e interpretato dalle
stesse detenute che partecipano alle attività.
GFM (fonte)"
Per un Mondo all'insegna dell'Armonia e della Pace!
a cura di Maria Caterina Ranieri
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