In occasione del Seminario di Shodõ (del
Maestro Norio Nagayama) ho portato questa tisana per allietare i nostri momenti
di pausa.
Molte delle droghe utilizzate sono delle
spezie di uso corrente, alcune piante ancora poco note le ho descritte nelle
loro proprietà.
Per quanto riguarda le quantità,
ovviamente, sono a piacere e abbinate alle condizioni ambientali presenti in
quel preciso momento: se le temperature sono più fredde le droghe riscaldanti
avranno un peso maggiore nella composizione, idem per quelle ad azione
rinfrescante durante la stagione estiva.
L’invito è di sperimentare, ☺ solo così potrete fare deliziose
scoperte!
Ecco gli ingredienti che ho utilizzato:
- Alloro –fg. Laurus nobilis L.
- Astragalo – radix Astragalus membranaceus
- Basilico - fg. * Ocimum basilicumL.
- Cannella – cortex Cinnamomum zeylanicum L.
- Cardamomo – fr. Elettaria cardamomum Köhler
- Eugenia – bo. fi. Eugenia caryophyllata Thumberg
- Pepe rosa – fr. Schinus molle e Schinus terebinthifolius
(questa spezia quasi
sconosciuta, anticamente, veniva considerata una panacea dagli indiani del
Nuovo Mondo con queste rosse bacche usavano preparare una bevanda ad azione
digestiva e per diversi disturbi urinari,
con il pepe rosa gli
indiani aromatizzavano anche il miele e l’aceto.
uso esterno:
con una soluzione di pepe rosa trattavano la scabbia e la usavano sulle
lesioni cutanee come cicatrizzante).
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Stevia – fg. Stevia rebaudiana Bertoni
Si sente molto parlare della stevia,
ma di questa pianta non si conoscono le proprietà, il suggerimento che vi dò è
quello di usare le foglie polverizzate e non i preparati “sintetici” con potere
dolcificante
Proprietà della stevia:
antifame (masticare una
fogliolina di stevia 20 minuti prima dei pasti)
antinfiammatoria
antiossidante
antisettica
antibatterica
digestiva (l’infuso di foglie assunto dopo il pasto)
ipoglicemizzante
ipotensiva
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- Thè verde – fg. Camellia sinensis (L.) O. Kuntze var. sinensis.
Se possibile, nelle preparazioni erboristiche, io preferisco utilizzare la
pianta fresca e gli asterischi accanto al nome della pianta, segnalano proprio questa scelta.
Bene non mi
resta che augurarvi… Buona degustazione, noi l’abbiamo fatto e abbiamo gradito!
A cura di Maria Caterina Ranieri
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