Parliamo di differenze…
Durante la lezione di Farmacognosia del mio Corso di Erboristeria Di Erba in Erba© io spiego la sottile, ma notevole differenza tra un vegetale e un farmaco… la differenza è che il semplice (così veniva chiamata la pianta, anticamente) contiene il Fitocomplesso, costituito dal Principio attivo in misura prevalente e da una costellazione di altri principi attivi in misura minore, ma essenziali, mentre il farmaco contiene solo il Principio attivo.
Con l’avvento della chimica su larga scala del secolo scorso, la medicina allopatica sta prendendo atto che la farmaco-resistenza si sta facendo sempre più spazio…
Come mai, starà succedendo ciò?
Provo a rispondervi, facendo delle ipotesi:
1…sarà
mica perché stiamo facendo, letteralmente, una scorpacciata di
medicinali? Per ogni minimo disturbo, c’è subito una pillolina pronta che ti
viene somministrata perché bigpharma “tira le fila?”(io parlo in prima persona, ma è dall’adolescenza che non prendo
più una pasticca)
2…o forse, perchè assumere un antibiotico utilissimo in un’infezione batterica, ma non in una infezione virale, non serve a nulla, anzi?
3…o perchè fare dell’autoprescrizione indiscriminata, perché tizio te l’ha suggerito come un farmaco miracoloso, vi sembra corretto?
La Farmacologia è stata, è di grande aiuto all’Umanità e ciò è un fatto innegabile, ma noi ne stiamo abusando e l’etimologia del lemma FARMACO dal greco phàrmakon ci dice che il suo significa è veleno, nonché rimedio, ma il confine è sottile, molto sottile, lo rivelano le quattro facciate dei bugiardini…
Di motivi ce ne sarebbero, anche altri, ma passiamo alle belle notizie! ☺
Nonostante i tempi oscuri della medicina, raggi di luce la stanno inondando da ogni dove e moltissimi medici iniziano a riconsiderare le conoscenze sinora acquisite nei prestigiosi atenei, a rivedere granitici protocolli impersonali, ma soprattutto a riconsiderare il paziente, come essere umano con le sue peculiari caratteristiche e peculiare sintomatologia…eureka!
L’Essere umano… a prima vista, guardandolo, sembra essere solo un singolo individuo, ma, a guardarlo più da vicino ecco che appare come un condominio abitato da numerosi ospiti simbionti necessari alla sua vita: batteri, funghi ecc.
C’è da dire che questi microrganismi si riproducono ad una velocità impressionante, alcuni in venti minuti hanno completato il ciclo di una generazione, a noi esseri umani servono vent’anni! Immaginate quindi quante e quali strategie possono aver elaborato per sopravvivere alle “semplici e uniche sostanze chimiche,” che riescono, addirittura ad utilizzare o ad aggirare e infatti…vedi la farmaco-resistenza di cui vi parlavo precedentemente…
Diverso,
invece è il discorso quando, nella medesima situazione, ad affrontare il microrganismo è il
Fitocomplesso attrezzato con una miriade di sostanze attive (se ne contano dalle
duecento, alle duemila per pianta!!!) che lavorano in modo sinergico tra di loro...come pensate che ne possa uscir fuori il
povero microrganismo? Male, decisamente male, direi, e se pensate, che a volte
viene utilizzata una miscela di più piante pensate che cocktail vincente può essere questo preparato vegetale...e non
vi decanto tutte le proprietà positive, magari antisettiche e antivirali, insieme, che
esplica il fitocomplesso, questo universo vegtale di cui si conosce appena la punta dell'iceberg e tutto da scoprire, per conoscerlo e per approfondire, venite a lezione da me… vi aspetto!
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