La
parola a questa meravigliosa pianta
che fa’ sentire la sua presenza,
ancor prima di farsi vedere…
“Oh,
come son fortunata a non far parte
delle
miriade di fiori che ornano le aiuole.
Io
non corro pericolo di cadere in mani comuni,
di
ascoltare conversazioni di scarso valore.
Diversamente
dalle mie sorelle,
la
Natura mi fa’ crescere lontano dai rivi.
Io
rifuggo i campi coltivati e la civiltà.
Io
son selvaggia.
Lontano
dalla società,
la
mia patria è in solitudine,
perché mai e poi mai
vorrei mischiarmi con il
popolo!
Libera,
io sono libera!”
(La
Storia della fanciulla-uccello, da “Le mille e una notte”)
…e
ora, librate la vostra Anima sulle immense distese di lavanda della Provenza,
inebriatevi della sua fine essenza
e lasciatevi condurre là,
dove “lei“ vi
porterà…
a
cura di Maria Caterina Ranieri
Nessun commento:
Posta un commento