"Non c'è Sabato Santo al Mondo
che il Cerchio della Luna non sia tondo"
Sabato Santo, la Notte delle Notti, il Rito della Benedizione del Fuoco, segno della Resurrezione.
"Come il fuoco illumina la
notte e scalda, così il fuoco interiore,
il fuoco dello Spirito Santo,
deve
illuminare le nostre tenebre
e accendere in noi il desiderio delle cose celesti"
di Felice Accrocca
"Nei
giorni del venerdì e del sabato santo, la Chiesa non celebra l’eucaristia: sono
i giorni del digiuno nei quali lo Sposo le è tolto (Mt 9,15).
Il sabato
santo, la Chiesa si ferma presso il sepolcro del Signore, meditandone la
passione e morte, segno efficace di un Amore che non conobbe limiti (“li amò –
dice san Giovanni – sino alla fine”: Gv 13,1), preparandosi però a
celebrare, nella notte, la grande Veglia pasquale, “madre di tutte le veglie”
(sant’Agostino).
Questa, per una tradizione antichissima, è “la notte di veglia
in onore del Signore” (Es 12,42). I fedeli porteranno in mano la
fiaccola – secondo l’ammonizione del Maestro (Lc 12,35ss) – per
somigliare a coloro che, fedeli al vangelo, attendono vigili il ritorno del
Signore.
La
celebrazione del lucernario iniziale è particolarmente suggestiva: la chiesa è
vuota, completamente al buio; le tenebre, discese sulla terra durante le ultime
ore di vita del Salvatore, sembrano prevalere.
Fuori della chiesa è acceso un
fuoco divampante, dal quale il sacerdote accenderà il nuovo cero pasquale. Dopo
il saluto, il sacerdote rivolge un’esortazione ai presenti, quindi benedice il
fuoco con queste parole:
"O Padre, che per mezzo del
tuo Figlio
ci hai comunicato la fiamma
viva della tua gloria,
benedici questo fuoco nuovo.
Fa’ che le feste pasquali
accendano in noi il
desiderio del cielo,
e ci guidino, rinnovati
nello spirito,
alla festa dello splendore
eterno.
Per Cristo nostro Signore.”
Come il
fuoco illumina la notte e scalda, così il fuoco interiore, il fuoco dello
Spirito Santo, deve illuminare le nostre tenebre e accendere in noi il
desiderio delle cose celesti:
“Se siete risorti con Cristo – esclama l’Apostolo
– cercate le cose di lassù” (Col 3,1).
Entrando in chiesa, spenderà solo
la luce del cero pasquale: i presenti porteranno in mano una candela, ma questa
sarà spenta; poi dopo la proclamazione di “Cristo, luce del mondo”, dal cero,
segno del Cristo risorto, la luce raggiungerà le candele dei presenti:
progressivamente, la luce del Risorto si diffonde e dirada le tenebre, il
Cristo che era morto, ora vivo trionfa. “Questa è la notte – canterà il diacono
o il cantore con le parole dell’Exultet, il grande annuncio pasquale –
in cui Cristo ha distrutto la morte e dagli inferi risorge vittorioso”.
Il
fuoco che viene benedetto nella notte del sabato santo c’invita dunque ad
accenderci di desiderio per le cose celesti, vale a dire per il Vangelo
annunciato da Cristo e per i beni che esso promette.
Francesco, che nutriva per
il fuoco un amore grande, nel suo Cantico di frate sole diceva che per
esso il Signore illumina la notte. Faceva riferimento certamente alla luce
materiale, ma certo era ben cosciente anche del fatto che solo il fuoco
interiore dello Spirito Santo può illuminare le tenebre del nostro cuore,
soprattutto nei momenti tempestosi e di caligine spirituale, quando ci sembra
di veder tutto nero, quando nulla sembra girare più per il verso giusto e
quando siamo tentati dal male.
È in quei momenti, soprattutto, che dobbiamo
ricordarci della vittoria di Cristo: Egli ha vinto la morte, una volta e per
sempre.
Con lui possiamo vincere anche noi."
(fonte: http://www.sanfrancescopatronoditalia.it/)
Ci sono dei "Tempi" nella nostra Vita, che scandiscono ritmi preziosi...questo Cammino è iniziato con il Solstizio d'Inverno... è giunto il momento della raccolta...trovate il vostro "Tempo"...
Buona Pasqua e Buona Rinascita a tutti!
da Maria Caterina Ranieri
Nessun commento:
Posta un commento